Affrontiamo il pomeriggio dell'esistenza completamente impreparati; cosa ancora peggiore lo affrontiamo con l'errata convinzione che le nostre verità e i nostri ideali ci sosteranno anche allora.
Non è così: non possiamo vivere il pomeriggio della vita come abbiamo vissuto il mattino; perché ciò che al mattino era grande la sera sarà piccolo, e ciò che era vero al mattino la sera sarà diventato una menzogna.
Carl Jung- Gli stadi della vita
Bocconi amari
C'era una volta un capo topo grigio affetto da sindrome di Hubris con un grande sogno nel cassetto, diventare il Capo dei capi dei topi grigi. Un paio di volte all'anno si recava nel palazzo tana del grancapo topo grigio, pure lui affetto da sindrome di Hubris. Infatti il suo grande sogno era diventare il Grancapo dei grancapi dei topi grigi. Praticamente entrambi aspiravano a salire direttamente al primo posto.
Un mattino alquanto bigio il capo topo grigio fece una visita di routine al grancapo topo grigio e dopo un paio di inchini come da consuetudine, con la coda tra le zampe, iniziò a parlare. Con la sua vocina briosa (ma non troppo) cominciò ad elencare i "suoi" straordinari successi, le sue battaglie, i "suoi" risultati duri, assai duri, visti i tempi tetri. Al che, dopo un minuto di silenzio, iniziò ad illustrare la sua proposta(...)
Bla, bla, bla.
La proposta:
Spiegò dunque al grancapo topo grigio che per motivi di reengineering serviva aumentare l'organico nella sua tana. Reclutare un nuovo mezzo capo topo grigio che, con le ottime credenziali, avrebbe portato nuove chance di sviluppo e creato migliori risultati a presente, prossimo e futuro.
Nient'altro che un misero bluff perché lui cercava semplicemente un sostituto che facesse il suo lavoro (ben fatto ovviamente) visto che aspirava a diventare il Capo dei capi dei topi grigi e, siccome era il suo sogno segreto, non poteva per ovvi motivi svelarlo al grancapo topo grigio, così nell'attesa sorrise a denti stretti e aspettò con la coda tra le zampe un cenno di consenso.
Il grancapo dei topi grigi seduto nella sua alta poltrona, dietro la sua grande scrivania, studiò il caso: sfogliò le statistiche sottosopra, e da destra verso sinistra, infine emise uno squittio e con sguardo ferrigno guardò dall'alto al basso il capo topo grigio e gli disse: < mah! Le cose non vanno bene... eh no, proprio per niente. Altro che mezzo capo topo nuovo, qui bisogna tagliare... o piuttosto bisogna squit, squit, fare grandi sacrifici... squit, squit.>
Il topo grigio con la coda in mezzo alle zampe fece dietrofront e quasi inciampò scendendo le scale del palazzo tana del grancapo topo grigio.
Incupito rientrò nel suo fabbricato tana e il mattino seguente convocò i suoi subalterni in riunione.
Disse a ciascuno queste parole: <Qui, le cose non vanno bene... eh no, proprio per niente. Forse bisogna tagliare... o piuttosto squit, squit, qualcuno di voi deve fare dei sacrifici... squit, squit.>
Radici di Soncino
prezzemolo
limone
aglio
pepe
sale
olio evo
Con un pelapatate asportare la parte esterna delle radici amare, sciacquare sotto acqua corrente e tagliarle a rondelle. Aggiungere dell'aceto nell'acqua bollente, il sale ed immergere le radici. Trascorsi 15 minuti circa scolare. Una volta raffreddate, aggiungere prezzemolo e aglio tritato un po' di olio evo e succo di limone.
sottofondo musicale: Steven Wilson - Insurgentes
Non ho mai assaggiato queste radici e come ogni ingrediente nuovo, anche questo mi incuriosisce :) e la ricettina e' semplice, sana e buona già lo so ;)
RispondiEliminaLa storia dei topini e le loro aspirazioni e' stata davvero interessante ^_^ bella lezione!
E la frase iniziale idem, ora mi cerco anche libro anche perche' adoro la psicologia e i suoi studi ^^